Il progetto BIOALLEVA prende spunto dalle analisi dei fabbisogni d’innovazione effettuate durante gli eventi informativi svolti dal CIBI nel 2016. Durante questi incontri, il settore produttivo che ha manifestato i segnali di maggiore sofferenza sia economica che di innovazione tecnologica è stato quello della zootecnia, che ha visto negli ultimi anni grosse perdite in Puglia, sia in termini economici che di consistenza del bestiame, attestandosi su circa 3.300 aziende specializzate. La relativa marginalità economica e produttiva di questo settore non può far abbassare l’attenzione della Regione Puglia sul valore strategico che la zootecnia ha sotto l’aspetto ambientale (ripristino della sostanza organica dei suoli, controllo delle erbe e degli incendi, valorizzazione biomasse vegetali non edibili per l’uomo) e sotto l’aspetto economico e alimentare, in quanto contribuisce a ridurre l’enorme “GAP” esistente oggi in Puglia tra consumi alimentari di carne, latte e derivati e produzioni zootecniche locali, con conseguente “importazione” di enormi quantità di prodotti zootecnici dall’estero.

E’ opportuno pensare inoltre alla necessità di sostenere una industria alimentare locale di qualità, considerando che il brand “Puglia” è diventato famoso in tutto il mondo (basti pensare al fenomeno della burrata o del capocollo di Martina Franca).